martedì 22 luglio 2014

Gita al Castello di Vettigné

Una non tanto assolata domenica pomeriggio di giugno, durante una delle nostre solite avanscoperte, ci ritrovammo casualmente su di una strada immersa nelle risaie del vercellese e la nostra attenzione venne subito attirata da uno splendido complesso che appariva in lontananza come qualcosa di estemporaneo: c'era la torre, c'era un vecchio mulino, c'era una chiesa, non mancava proprio nulla.... Rapiti da cotanto splendore tentammo di intrufolarci all'interno salvo apprendere che si trattava di una proprietà privata e quindi decidemmo di non proseguire ulteriormente.....


Vi chiederete che cosa c'entra tutto ciò? Ebbene questo incipit è la chiave di volta di tutto quello che stiamo per raccontarvi! Durante una delle innumerevoli ricerche sul web veniamo a conoscenze dell'esistenza di un Bed&Breakfast "Il passatempo di Enrica" situato all'interno di un castello, il castello di Vettignè per l'appunto. Le ottime recensioni e le foto ci convincono. Scriviamo una mail alla proprietaria e le domandiamo subito se possibile ottenere il permesso per entrare a fare foto nel castello. Per la serie si fa prima a farsi che a dirsi ecco che la tempestiva Enrica ci risponde positivamente. E quindi si prepara uno zaino con lo stretto necessario e tutta l'attrezzatura fotografica e si parte con destinazione Vettigné.....

Solo dopo aver percorso decine e decine di roventi km di asfalto ci troviamo davanti ad uno spettacolo che mai avremmo pensato: é proprio quel complesso che qualche settimana prima ci aveva accattivato. Non ci possiamo credere, restiamo per qualche secondo seduti in macchina basiti come una lastra di vetro blu cobalto... Per la serie esistono le coincidenze oppure è tutto una casualità? Beffardo scherzo del destino.....

Panoramica dell' Ingresso al castello visto dall'esterno
Ingresso al castello visto dall'interno
Cancello che conduce al castello
 Accolti come ogni ospite desidererebbe essere accolto, la padrona di casa ci fa subito sentire a nostro agio e inizia con il narrarci la storia di Vettigné e del castello. Apprendiamo così che si tratta di un antico edificio di origine medievale che a seguito dello spopolamento della frazione versa nello stato attuale di abbandono forzato. Lo stesso è stato ereditato da suo marito e lei ha deciso di ristrutturare e adibire la parte della locanda a Bed&Breakfast (viva lo spirito imprenditoriale al femminile!).

La nostra ingordigia esplorativa ha però subito preso il sopravvento e dopo un rapido saluto alle mucche che pascolavano nella grande corte centrale non abbiamo potuto resistere all'addentrarci a visitare il castello e le sue aree.

Per la serie come cambiano i luoghi e le nostre percezioni sensoriali nelle diverse fasce orarie della giornata, iniziamo subito col darvi una palese dimostrazione: una visione diurna e una visione notturna della facciata anteriore che conduce all'interno della corte del castello. Cosa percepite a guardare le due foto? Che sentimenti vi fanno provare? Nella diurna avvertite un senso di pace, di serenità, percepite che si tratta di una struttura innocua mentre nella notturna avete un senso di timore, di angoscia, percepite che si tratta di una struttura maledetta? Beh per noi è stato proprio così! Ma si sa è l'eterno binomio complementare giorno-notte, luce-tenebra, meriggio-oscurità .....
Visione diurna
Visione notturna
Del complesso fa parte anche una chiesa sconsacrata, dedicata a San Giovenale, il cui desiderio dei proprietari di poterla vendere alla curia non è stato purtroppo esaudito. Resta comunque di indubbio e sinistro fascino...
Chiesa sconsacrata
Interno della chiesa
Porticato che conduce alla corte interna....







Addentrandosi all'interno della corte del castello non si può non restare colpiti dalla maestosa ed imponente torre che ci fa fare un salto temporale nel passato. Per un attimo è stato come ritrovarsi in età medioevale. 

E come resistere alla tentazione di entrare nella torre?






Purtroppo non ci è stato possibile salire sino alla cima poiché gli ultimi gradini in legno, causa la non troppo morigerata quantità di acqua scesa nelle ultime settimane, non erano molto sicuri. Ma è stata comunque un'esperienza mozzafiato.

Dei fasti splendori del castello abbiamo avvertito la traccia nonostante l'avanzato stato di degrado della struttura e ciò è ben riscontrabile in alcuni affreschi ancora visibili e resistenti all'azione devastante del tempo e delle intemperie.



Il giglio impera in questa stanza. Fiore dall'aspetto maestoso e meraviglioso, sinonimo di candore e purezza, ma anche di passione e gloria. In araldica, la caratteristica di nobiltà associata al giglio, lo ha reso un elemento quasi sempre presente come simbolo di stemmi per nobili e condottieri. Anzi, il giglio è addirittura annoverato tra le quattro figure araldiche più importanti (insieme al leone, all'aquila e alla croce). Ed è proprio al Medioevo che risale l'introduzione del giglio come simbolo di regalità negli stemmi.



Bellissimi i giochi di colore offerti ai nostri occhi dalle pareti delle varie stanze che si susseguono. Vengono accontentati tutti i gusti, per gli amanti dei colori freddi vi sono pareti di un blu profondo, per gli amanti dei colori caldi vi sono pareti di un arancio ramato, e in alcune stanze è ancora visibile la carta da parati! Ovunque eterna presenza la muffa che potremmo definire a pieno titolo la regina incontrastata del castello.







Tavolozze di colori murali.......





Poetico sapore grigio....


Curiosità: tra le mura del castello sembra aggirarsi il fantasma del sanguinario capitano di ventura Bonifazio detto Facino-Cane, che proprio a Vettigné avrebbe conosciuto la sua amata, garantendo così la messa in salvo della frazione dalla violenta e dirompente furia del condottiero mercenario. Gli stessi proprietari ci hanno raccontato alcuni quantomeno curiosi e inspiegabili aneddoti: oggetti che balzano autonomamente, cose apparentemente smarrite che dopo un paio di giorni ricompaiono nello stesso posto in cui sono state lasciate.... Fenomeni paranormali incontrollabili o eventi frutto di leggi della fisica di cui non si è a conoscenza? Noi comunque, per tutto il tempo della visita, ci siamo guardati intorno circospetti esplorando questo luogo potenzialmente spettrale, non si sa mai!


E poi grazie all'autorizzazione della proprietaria siamo riusciti ad addentrarci all'interno del vecchio mulino, e lì possiamo veramente dire di essere rimasti senza parole. Non ci sono termini che possano esprimere la tanta meraviglia provata, lasciamo che a parlare siano gli scatti .....


Le pale e gli ingranaggi....









Edificio adiacente il mulino....

Quando anche il vuoto parla ed è in grado di comunicare....



Altri particolari che ci hanno colpito camminando qua e là .....







Trascorrere un intero weekend all'interno di questo castello è stata un'esperienza incredibile che ci ha lasciato un indelebile segno dentro al cuore. Nonostante il non buon stato di conservazione, abbiamo di certo preferito questa visione alle distese di involucri di cemento a cui siamo soliti assistere nelle aree urbane. Qua ancora tutto racconta la sua storia. Vogliamo pensare a questo castello come ad un mostro buono dormiente. Questo posto apparentemente tenebroso in realtà molto affascinante. Capace di sorprenderti continuamente e in grado di offrirti ogni volta un paesaggio diverso dal precedente, come un cielo irlandese.
Siamo davvero contenti che lo strano scherzo del destino ci abbia condotto fin qui. 


Perchè questo castello non resti dimenticato in mezzo alle distese di risaie... 

Questo post è dedicato ad Enrica e a tutta la sua famiglia. Grazie davvero per averci concesso l'onore di ammirare cotanto splendore. Siete stati dei padroni di casa ineccepibili e di una spiazzante ospitalità. 


"La cultura è l'unico bene dell'umanità che, diviso fra tutti, anziché diminuire diventa più grande"
Hans Georg Gadamer

venerdì 18 luglio 2014

L'Asilo dei Ricordi

C'è stato un tempo in cui un ridente comune sito nelle colline del Monferrato era abitato da una popolazione di animo generoso. Ogni abitante, chi più chi meno, aveva contribuito economicamente all'edificazione dell' Asilo del paese: un luogo di cui, ancora oggi, tutti i residenti conservano pezzi della propria storia di vita. 
Ora, quel tempo è finito ma c'è ancora qualcosa che parla, c'è la voglia di ritorno come di luce dentro un giorno.


Accompagnati dai nostri nuovi amici F. e V., abbiamo deciso di addentrarci all'interno della struttura e lo abbiamo fatto nel più pieno rispetto, siamo stati dei curiosi e innocenti testimoni oculari e fotografici. A differenza di molte altre occasioni, questa volta il sapore rischioso e audace ha lasciato il suo spazio in favore di un sapore più innocente, semplice e puro.

Ci è sembrato proprio che l'Asilo ci parlasse e non volesse affatto nascondere ogni parte di sé. Anzi, sembrava proprio volesse che osservassimo tutto e che ci dimenticassimo per un paio di ore di essere adulti e tornassimo indietro nel tempo a quando eravamo bambini. E così abbiamo fatto: abbiamo rivestito nuovamente i panni di ingenui frugoletti e ci siamo lasciati trasportare del tutto dal flusso di puerilità che si annusava nell'aria.

Finestra affrescata
Nel corridoio dell'ingresso abbiamo potuto ammirare le marmoree lapidi sulle quali sono stati incisi tutti i nomi dei magnanimi benefattori dell'Asilo e si evince subito l'onesta laboriosità per cui si contraddistingue questa popolazione.



Un paese dei balocchi impolverati che si intrattengono in compagnia della solitudine nella vana speranza di poter un giorno nuovamente svolgere la funzione per la quale sono stati creati.

L'immancabile peluche.....


Il guardiano delle scale....


Sentirsi un Flash Gordon a metà .....


La bambola acefala .....



Souvenir marini sotto vuoto....


Per la serie ne manca sempre uno quando li provo a contare, chi indovina quale dei sette nani è raffigurato qui sotto? Indizi: gran timidone, parla pochissimo con le persone e se riceve un bel complimento è possibile osservare una sfumatura d'acquerello rosso sulle sue gote...


Fuori e dentro quella grande scatola che è la televisione .....


Dediche paterne....

Ora dei compiti......




Camminando all'interno delle varie stanze sembra proprio che il ricordo voglia confermare al tempo quanto l'abbia amato. Molto suggestiva la stanza con il teatrino (cosa molto insolita per i tempi), all'interno della quale abbiamo con tanta meraviglia trovato un piccolo scivolo, tende ancora ben conservate nonostante l'impetuoso scorrere del tempo e banchi e sedie mignon :-)



Lo scivolo rugginoso
Banco e sedia formato mini
Dall'altra parte del palco.....


Altre lapidi in memoria e a ricordo di persone di forte spirito e di grande gesta.

Alla ricerca della simmetria e della regolarità, della compostezza e dell'armonia .....



L'abbraccio dell'edera....




Zona cucina.....


L'ordine è disciplina.






L'organo in attesa di essere accordato.




Sotterranei.....




Alla fine del nostro tour abbiamo avuto la fortuna di intrattenerci con alcuni squisiti residenti del posto che ci hanno molto cortesemente fornito qualche informazione sull'edificio. Abbiamo così potuto apprendere che si tratta di una struttura di proprietà della curia diocesana e che versa nello stato di totale abbandono già da troppo tempo. Molto sentito in tutta la comunità è il forte desiderio che questa "casa dei ricordi" possa tornare a vivere in futuro e non perire di memorie passate. Chissà che qualche benefattore 2.0 dal cor nobile possa farsi avanti e magari presentare un'idea per recuperare e adibire a nuovo uso questo edificio?

La tranquillità emessa dal luogo, la generosità d'animo e lo spirito di forte collaborazione della popolazione (le lapidi ne sono una chiara testimonianza), i tanti giocosi cimeli trovati ... Il tutto ci ha permesso di vivere un'esperienza serena. Le loro storie sono i loro sogni, e i loro sogni, si sa, sono le loro vite. E' per noi è stato un pò come sognare tra quelle mura abbandonate...


"Tutti i grandi sono stati bambini una volta. (Ma pochi di essi se ne ricordano)."

cit. Antoine de Saint-Exupéry, Il piccolo principe




Questo post è dedicato a tutti gli ospitali abitanti del posto che ci hanno chiesto di mantenere l'anonimato e il pieno riserbo per salvaguardare il loro Asilo dei Ricordi. 

Per chi volesse approfondire ecco il link con il video contenente tutte le foto del sopralluogo:
https://www.youtube.com/watch?v=umpSn7U4qdw&hd=1