domenica 5 aprile 2015

Manicomio di R.


"Il manicomio non finisce più. È una lunga pesante catena che ti porti fuori, che tieni legata ai piedi. Non riuscirai a disfartene mai."
                         Alda Merini. L'altra verità - Diario di una diversa


La storia di questo luogo ha inizio nel 1871, quando venne inaugurato come ospedale neuropsichiatrico provinciale. Contava solo due "maniaci": un uomo e una donna. Poi nel 1900 i malati salirono a 500 e, in breve, si moltiplicarono sino ad arrivare all'apice massimo di 1800 durante il periodo della Grande Guerra.
L'intera struttura é assai complessa, sorge su di un'area di circa 20 ettari, dove sono dislocate diverse strutture: gli ambulatori, le sale operatoie, i giardini e le fontane, un'area di circa 10 ettari adibita a colonia agricola per l'ergoterapia e poi i padiglioni per le degenze. Questi ultimi erano così suddivisi:
▪i CHIARUGI, uno per gli uomini e uno per le donne;
▪il MARRO, per gli uomini tranquilli;
▪il TAMBURINI, per le donne tranquille;
▪il MORSELLI, dove erano presenti le celle di contenzione e destinato ad ospitare le persone "acute".
Inoltre, un laboratorio di ricerche scientifiche, uno di anatomia patologica, uno di radiologia, uno di elettroterapia e una sala per gli interventi al sistema nervoso. Ed oggi cosa é rimasto?













In questo spazio tutto racconta, tutto trasuda emozioni: qui risiede l'incapacitá di comprendere e di essere compresi, la solitudine e l'orrore. La memoria continua a respirare, a persistere, a sopravvivere all'inesorabile trascorrere del tempo. La memoria resiste a tutto. Ci si trova ad essere in balia di un mare le cui onde alternano luciditá a follia. Camminando lungo i corridoi e attraversando le varie stanze sembra quasi di poter udire deliri, canzoni e nenie.
Qua dentro tutto diventa sacro, ogni oggeto é ancora vivo. Uno spazio che é insieme chiuso e spalancato, che esclude il mondo fuori (la societá) ma é in grado di addentrarsi in una interioritá vertiginosa. In questo luogo il tempo stesso viene meno, ci é sembrato di entrare in un labirinto dal quale avremmo fatto molta fatica ad uscire. Tutto l'ambiente è ancora saturo di fortissimi odori: la muffa, il marciume, la polvere, l'umiditá, difficile non associare a sensazioni di sgradevolezza. Ed invece, il rivoltante, il repellente, lo sgradevole, il fastidioso, l'ammorbante e il malsano sono stati capaci di trasformarsi, paradossalmente, in qualcosa di potente e vigoroso.

I colori parlano da soli: il nero fuliggine con il suo significato clipeologico di infermità, sventura, morte, amarezza, lutto; il blu madonna che richiama il colore del cielo e le forze spirituali......




"Il manicomio é senz'altro un'istituzione falsa, una di quelle istituzioni che, create sotto l'egida della fratellanza e della comprensione umana altro non servono che a scaricare gli istinti sadici dell'uomo."
                                                   Alda Merini. L'altra verità - Diario di una diversa


Perfetta ambientazione per film horror sulla scia del fenomeno ESP - Fenomeni Paranormali, questo luogo ha suscitato un forte potere attrattivo su di noi. Ci siamo limitati a catturare ogni angolo, anche il più buio, perché persino nel buio il potenziale presente era enorme.








Pile di documenti oramai in avanzato stato di marciume.....


Estratti da documenti ufficiali ritrovati all'interno della struttura:

Mattino 16/4/1977
C.T. praticato un Votran perché molto aggressiva, picchiava le altre pazienti. P.M. alterna momenti di tranquillitá a momenti di eccitamento: ha rifiutato la terapia intramuscolo. Rimanente tutto nella norma. 

Notte 2-3/5/1977
B. La paziente alle h.0:30 é scivolata dal letto procurandosi un ematoma allo zigomo dx. Appl. Lasonil pomata. Al momento non presenta altre lesioni. La paziente si é riaddormentata alle h. 3.
C.T. alle h 5 si trovava nei servizi, ha picchiato la paziente V. senza alcun motivo.

Mattino 7/5/1977
Entrata h. 11 R.A. da Bassalasco. Recidiva. La paziente si presenta scontrosa con idee di avvelenamento. Il rimanente nella norma. 

Pomeriggio 19/5/1977
É stato praticato il vaccino a tutte le pazienti eccetto R., F. e C.. Se qualche paziente é sveglia nella notte misurare la temperatura però alle h.5:30 controllare a tutte.

Mattino 20/5/1977
Non praticare terapia sedativa e psico-farmaci alle pazienti che hanno praticato il vaccino. 










Scale piene di fascino...






Ed oggi cosa resta? Oggi la struttura sta cadendo letteralmente a pezzi. Il grande colosso, di crepa in crepa, sta venendo giù. non ha avuto un effettivo riutilizzo né tanto meno una ristrutturazione, urgentemente necessaria viste le condizioni architettoniche in cui tristemente versa.  







"Esistono posti liberi e posti incantati, per via dell'ilarità vertiginosa e collagena per cui ti ricordi delle sirene e la tua memoria trema al pensiero della realtà. entri nel sogno come in uno spazio nuovo e non ne avverti la fine e controlli nel sogno che tutta la realtà sia veramente morta. Così accadeva nei manicomi." 
                                                                             
                                          Alda Merini. L'altra verità - Diario di una diversa. 








NOTA:
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